Milano Dal 12/11/2015 Al 29/02/2016
Al Museo Poldi Pezzoli si “ricompone” la Casa dei coniugi Giacomo e Ida Jucker, grandi collezionisti dell’arte del secondo Ottocento, grazie alla mostra L’incanto dei Macchiaioli nella collezione di Giacomo e Ida Jucker, allestita presso la Casa-Museo dal 13 novembre al 29 febbraio 2016.
La suggestiva ricostruzione degli interni è stata curata dal interior designer Nuor Abi Saab.
La raccolta di cinquantacinque dipinti, collezionati con rigore filologico a cavallo tra le due guerre dall’imprenditore italo svizzero ispirato dall’esperto consiglio di Emilio Cecchi e Enrico Somarè, è dedicata prevalentemente ai Macchiaioli e a qualche esponente di spicco del secondo Ottocento italiano.
Solo oggi, dopo più di quarant’anni dall’ultima esposizione al pubblico, che ne decretò il successo della critica, la collezione è stata ricomposta nella mostra.
Particolarmente indovinata la prestigiosa sede espositiva che consente di accostare due figure di assoluto rilievo, esponenti della grande tradizione del collezionismo lombardo: Gian Giacomo Poldi Pezzoli e Giacomo Jucker.
La mostra è stata occasione per sviluppare l’attività di studio e ricerca sul fenomeno del mecenatismo artistico in Lombardia, cui è dedicato per elezione il Museo Poldi Pezzoli.
Una suggestione particolare suscita sul piano urbanistico la sede museale di via Manzoni che si colloca sull’asse di collegamento con Casa Jucker in Mauro Macchi, dove nacquero le collezioni Giacomo e Ida Jucker.
In mostra, opere di Giovanni Fattori (Costumi livornesi, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, Signore in giardino, Il pittore Eugenio Cecconi che dipinge, La strada che sale,Cavalleggeri in avanscoperta, Ritratto di popolana e Cavallo al sole), Silvestro Lega (Curiosità, Lettura romantica, La signorina Titta Elisa Guidacci, La bigherinaia, Profilo di donna), Giuseppe Abbati (Il Chiostro di Santa Croce, Stradina al sole, Il Campanile di Badiae Il Mugnone alle Cure), Telemaco Signorini (Stradina al sole, Settignano, Una via di Edimburgo, Bapin del Lilela e Strada alla Capponcina), Giovanni Costa (Tramonto sull’Arno), Odoardo Borrani (La raccolta del grano sull’Appennino), Vincenzo Cabianca (Lungomare), oltre a lavori del secondo Ottocento di Giuseppe De Nittis (Che freddo!) e Daniele Ranzoni (Autoritratto giovanile di Giuseppe Carnovali detto Il Piccio, La Principessa Antonietta Tzikos di St. Léger).
La mostra è a cura di Andrea Di Lorenzo, Fernando Mazzocca e Annalisa Zanni su progetto di Giuliano Matteucci e Augusto Mercandino.