Madrid e Rovereto Dal 17/02/2016 Al 05/06/2016
Il progetto espositivo “Dal Divisionismo al Futurismo” si sviluppa in due mostre che hanno in comune la significativa ricerca su un preciso periodo storico. Si tratta però di due mostre diverse, che costituiscono due tappe di un unico grande programma che ruota attorno a un nucleo di capolavori. A Madrid e a Rovereto, attraverso una selezione di opere provenienti dalle Collezioni del Mart e da prestiti pubblici e privati, le due mostre illustrano le origini e lo sviluppo del Divisionismo in un confronto con il Futurismo: nel dialogo tra due generazioni di artisti si definisce la nascita della pittura moderna in Italia. Partendo dal Divisionismo e dagli studi sulla luce e sul colore, i pittori italiani hanno intrapreso il percorso che ha portato, naturalmente, alle avanguardie del XX secolo. Il Divisionismo si afferma nel 1891 alla Triennale di Brera, con la prima uscita “pubblica” di un gruppo di giovani pittori: Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Emilio Longoni. Questi artisti svolgono un ruolo fondamentale nel rinnovamento dell’arte italiana che trova il suo ideale proseguo nelle avanguardie storiche. In particolare, sulla forza rivoluzionaria di questa nuova poetica e sulle sue basi tecniche pone le fondamenta il Futurismo, che irrompe sulla scena dell’arte italiana all’inizio del ’900, rappresentato da Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini. Ha spiegato la curatrice Beatrice Avanzi durante la presentazione del progetto a Madrid: “Questi pittori non solo aprirono la strada verso le avanguardie italiane, ma inaugurarono le riflessioni sulla nascita stessa del mondo contemporaneo” e ancora “Il Futurismo è una costola del Divisionismo. Né la guerra, né il fascismo hanno potuto annichilire una forza tanto potente come quella dei Futuristi. In loro c’è il seme degli artisti che successivamente hanno rinnovato l’Italia.”